Autore

Biografia

Amarcord

Animali

Bianco e nero

Calendari

 Cascine Borghetto  

Chiese e Castelli

Dream 

  M.F. Piazza Broletto Lodi

Paesaggi

Portrait  

 Premio Barocco  2011

Reportage

Ritratti

Spettacolo

Sport

Still Life / Macro

 Viaggi

 

 

   


" Biografia "

 

La ricerca di Oliviero Ferri è finalizzata alla documentazione ed alla resa espressiva.

Comprende il reportage e i generi del ritratto, posato e non, e dello "still life". La competenza tecnica acquisita con l'uso del banco ottico, orienta la sua predilezione per la fotografia di architettura (interni, chiese, castelli...).

Le molteplici attività del suo percorso, comprendono gli interventi fotografici in ambito televisivo e sportivo, la realizzazione di pubblicazioni, di calendari e di immagini aeree.

Collabora con varie associazioni locali (Pro Loco, Avis, Unioni Sportive, Casa di Riposo ed in

particolare con la Fotlito di Borghetto Lodigiano, sponsor ufficiale per la stampa delle foto da esporre). Ha presentato le sue immagini in numerose rassegne personali e collettive in Italia

(tra le sedi espositive lo Spazio Bipielle Arte di Lodi) e all'estero.

La sua ricerca è in continua evoluzione in ogni ambito della fotografia.

IN AMBITO TELEVISIVO

 

Ha lavorato come fotografo in numerose trasmissioni :

RETI MEDIASET ( Canale 5 e Rete 4 )

 

Con Mike Bongiorno ed il regista Mario Bianchi :

 

La Ruota della Fortuna, Tele Mike e Tutti x Uno

Lo Spazzolino da denti con Fiorello

Il Principe azzurro con Raffaella Carrà

Stranamore con Alberto Castagna

 

" Fotografo di scena di Special televisivi "

 

Bravo Bravissimo ai Teatri : Ponchielli di Cremona, Storchi di Modena, e Coccia di Novara.

Viva Napoli negli studi Mediaset

Vienna " Premio Mozart " girato nel teatro della Principessa Sissi

Filmati  pubblicitari  (Prodotto Olio Cuore)  con Mike Bongiorno (riprese a Portovenere e sul Lago Maggiore) con la regia di Hugh Hudson premio Oscar per il Film " Momenti di Gloria "

 

RAI 1

 

Finali di Miss Italia a Salsomaggiore Terme e Montecatini Terme

Premio Barocco a Lecce e Gallipoli

IN AMBITO SPORTIVO

E' stato autore di servizi fotografici allo Stadio di San Siro per le squadre di Milan e Inter

GLOBTROTTER PER VOCAZIONE

 

Ha realizzato reportage e serie fotografiche documentative in Europa (quasi tutti gli Stati )

USA, Canada, Cuba, Santo Domingo, Messico, Brasile, Isole Capo Verde, Isole Comore, Egitto, Tunisia, Marocco, Madagascar, Turchia, Yemen del Nord, Indonesia ( Bali e Giava ), India, Thailandia, Russia, Grecia, Cipro, Singapore.

Ma l'attività, è in continuo evolversi in ogni ambito della Fotografia.

" Un ringraziamento particolare a Marina Arensi "


 

Oliviero Ferri solca il mare della vita come un marinaio costretto a stare tutto il tempo del viaggio sotto coperta. Giunge persino a nascondersi, a negare di essere se stesso, a sfuggire all’evidenza:il suo nemico è l’arrembante maroso del passaparola, qualcosa che lo sommerge, lo sballotta a destra e a manca lo espone a pressanti richieste e a lusinghe incalzanti.
Da lui cercano uno scatto, una fotografia, un’istantanea ricca d’estri, qualcosa che immortali l’irripetibilità di un millesimo di una frazione di secondo: perché questo è Oliviero Ferri per tutti quelli che lo conoscono:un fotografo. E' bravo per giunta. I passaparola nascono così e diventano un’onda inarrestabile, sempre più gigantesca.
E’ da tanto tempo che Oliviero Ferri cerca di eclissarsi, ed è a Borghetto Lodigiano che ha realizzato il suo microcosmo, mantenendo le amicizie di un’intera vita e ancorando la propria esistenza nei luoghi che gli sono più cari: da sempre vive nella stessa abitazione, semplice e spartana, con dentro le suppellettili essenziali, fatti salvi due bassi e scomodissimi pouf in pelle, su cui ha costretto i miei quasi due metri di lunghezza ad adagiarvisi; la sua dimora si affaccia in un cortile comune ad altre case, al centro del paese:

" Ho ricordi vaghi - racconta Oliviero - ma quando ero piccolo qui vi era una stalla con un paio di cavalli: una fra queste antiche case doveva fungere da deposito per la vendita della farina, de i cavalli trainavano i carri per la consegna dei sacchi; in un'altra bottega a fianco si vendevano casse di gazzosa. In questo cortile ho visto passare moltissime famiglie; gente semplice ed alla buona. che poi cercato di acquistare un appartamento più moderno, dentro ad un condominio rassicurante. Una volta ho avuto l'idea di ritrarre con l'obiettivo tutti i bambini la cui vita, per un periodo, transitava dentro questo cortile: ne nacque un'esposizione fotografica che, a Borghetto Lodigiano, riscosse un certo successo ".
Come fare a sfuggire alla nomea del bravo fotografo quando il proprio lavoro suscita l'interesse di un'intera comunità ? E poi, già nel suo aspetto esteriore, Oliviero Ferri richiama gli sguardi incuriositi di chi finisce per incrociarlo anche solo casualmente: alto e magro come uno spaghetto, capelli lunghissimi e argentei, ancora maculati di nero qui e là, occhi verdi e screziati di giada, che rivelano un infinita dolcezza, quasi di adolescente perenne. La sua passione per la fotografia lo pone, talvolta, in una situazione imbarazzante; chiunque incontri è, al pari di lui, un fotografo: ed allora comincia a descrivergli apparecchiature ed obbiettivi, diametri e zoom, le fortune del banco ottico e le potenzialità del digitale. Sono le conseguenze di una passione che sembra non conoscere argini. Eppure il suo incontro con le prime apparecchiature fotografiche è stato tanti fa, persino casuale. " Ero poco più che diciassettenne; ero stato da poco assunto all'Alfa Romeo ed avevo conosciuto un collega che non faceva altro che parlarmi di fotografie, e così me ne sono lasciato prima incuriosire e poi influenzare ". Il successivo cambio di lavoro, alle Assicurazioni Generali di Milano, gli diede la possibilità di approfondire questo iniziale interesse: " Tramite il Circolo ricreativi dei lavoratori aziendali riuscii ad acquistare ratealmente apparecchiature di buona qualità, accompagnando alla tecnica sempre un'infinità di curiosità verso il mondo da ritrarre ".
Le foto di Oliviero sono sempre state così: arricchite dal suo desiderio di conoscere il mondo, di stupirsi di ogni aspetto della natura, pronte a rivelare le contraddizioni degli uomini, capaci di cogliere l'originalità di ogni particolare situazione: " Se le vendo?Assolutamente no! Primo perché sono geloso dei miei lavori ed ogni fotografia è unica ed irripetibile: ogni ristampa, paradossalmente, le fa perdere già qualcosa. Ma c'è anche un secondo motivo: chi fissa il prezzo della fotografia? Tra l'acquirente ed il fotografo non vi sarà mai una coincidenza di vedute: perché il primo compra la bellezza, ciò che gli piace, ma il fotografo sarebbe portato a vendere la sua fatica, le ore di attesa per avere, dentro alla natura lo scatto giusto, quello che lui desiderava cogliere. E questo è un valore che non si può mercificare ". Intanto, tanti scatti, gli uni dietro agli altri, la fama di Oliviero Ferri si spargeva non solo tra gli amici ed i conoscenti ma anche tra colleghi fotografi: e non c'era chi non gli chiedeva un aiuto, una foto aggiuntiva, un'istantanea che ad altri poteva essere sfuggita, e malgrado i tentativi di ritrarsi, la sua generosità e la relativa incapacità di opporre secchi, questi suoi evidenti e magnifici limiti lo hanno catapultato alla televisione, fotografo di seguitissime trasmissioni televisive; ecco scorrere allora i volti del suo amico Mike Bongiorno, di Alberto Sordi, di Gullit e Van Basten, e di centinaia di altri personaggi. Una volta, per la realizzazione di uno spot, che malgrado le innumerevoli ripetizioni del ciak si rivelò persino mediocre, trascorse intere giornate dietro la cinepresa del regista Hug Hudson: " Fotografare da vicino tanta gente dello spettacolo è stato interessante ", dice laconico, quasi a non voler fare ombra a quella che è l'unica cosa che gli interessa per davvero: la fotografia, e non l'importanza della persona che deve ritrarsi. Proprio per valorizzare la gente qualunque negli anni passati ha realizzato con l'Amministrazione Comunale di Borghetto Lodigiano una serie di calendari dove gli abitanti della città venivano ritratti in situazioni fantasiose, paradossali e divertentissime. L'altra sua aspirazione è stata quella di ritrarre l'umanità che più lo catturava durante i suoi viaggi: una volta si spinse sino ad una lontana propaggine di Cuba per andare a fotografare il già centenario Gregorio Fuentes, che fu il pescatore che diede ad Ernest Hemingway gli estri per scrivere il romanzo " Il vecchio e il mare ". In questi suoi percorsi, con la maggior parte delle fotografie realizzate in bianco e nero, l'espressività privilegiata da Oliviero Ferri, emerge l'autenticità dell'umanità incontrata: la povertà di tanti villaggi sudamericani e l'inconsapevole serenità di meravigliosi bambini, e poi per contrasto le senilità precoci di uomini e donne cui non è possibile attribuire un età, e ancora la bellezza della natura, le bellezze monumentali di certe chiese dentro vasti orizzonti di aridità, la profondità dei sorrisi, l'intensità dei silenzi di alcuni indimenticabili volti: " No, non mi ha mai incuriosito sapere che fine avessero fatto tutte le persone che ho fotografato. Appartengono all'umanità non a me ".
E' davvero così Oliviero Ferri: un cantore muto dell'umanità, un uomo che oggi è a Borghetto Lodigiano e scherza con gli amici di sempre, e domani sparisce, perchè gli è venuto l'estro di fotografare un volatile che nidifica sull'argine più estremo del Po, e occorre divenire come lui, per saperlo ritrarre, invisibile e silenzioso, un frullio d'ali colto impercettibilmente dentro ad un clic.

 

Eugenio Lombardo